Cogliendo l’occasione dell’ultimo convegno SIPNEI, che si è tenuto sabato 9 aprile presso l’Auditorium Sant’Apollonia a Firenze, con il titolo “Le terapie non farmacologiche e integrate per la cura delle cefalee”, anche la FOB – Formazione Osteopatia Brescia ha voluto dare una sua idea riguardo questo argomento, problematica estremamente diffusa e che continua ad esser sottostimata in tutta Europa.
Questa sottostima porta a non diagnosticare questo problema e quindi conseguentemente a non trattarlo: questo disturbo non affrontato oltre al tipico dolore è caratterizzato anche da possibile grave disabilità, che lo colloca al 19° posto tra le cause di disabilità in tutto il mondo secondo le rilevazioni del WHO (World Health Organization).
La ridotta produttività e i giorni lavorativi persi per questo disturbo comportano in Europa la spesa annua di 27 miliardi di euro.
Visto l’alta prevalenza delle cefalee (quella di tipo miotensivo colpisce fino al 90% della popolazione con manifestazioni con frequenza variabile) si stanno sviluppando molte strade alternative alla classica terapia farmacologica (che a volte risulta inconcludente) per trattare, gestire o anche risolvere questa patologia del sistema nervoso: una tra queste è il trattamento manipolativo osteopatico.
Il Prof. Francesco Bottaccioli, presidente SIPNEI, è intervenuto al convegno di Firenze, tra i vai specialisti del settore, per descrivere l’aspetto psico-neuro-endocrino-immunologico delle cefalee ed è stato supportato dall’esperienza del collega Nicola Barsotti, osteopata D.O. e coordinatore della commissione Ricerca Nazionale Discipline Corporee SIPNEI, che ha dato informazioni sulle terapie manuali e sulle evidenze scientifiche che stanno ottenendo non pochi successi nel trattamento di queste sindromi algiche.
Durante il convegno è stato spiegato come il farmaco sembra avere effetto solo in acuto e solo a livello sintomatico: infatti non previene un eventuale episodio successivo e, spesso, non da grandi benefici nemmeno a quello in corso.
Diventa così necessario allargare la veduta sull’intero sistema Corpo: “medicine alternative sistemiche” come l’osteopatia e l’agopuntura diventano così fondamentali da associare al farmaco per aumentarne l’effetto. Ad esempio, argomento non nuovo agli osteopati, a volte la cefalea può essere un sintomo viscero-somatico, ovvero una problematica di origine viscerale (frequente a livello epatico) da sintomi come il dolore a livello della struttura muscolo-schelettrica, a causa dell’interessamento del nervo Vago: in questi casi un farmaco che viene metabolizzato dal fegato può risultare addirittura controproducente, andando ad affaticare un organo che è già in difficoltà.
Da tutto questo discorso si evince che le “vie parallele” diventano importanti per la prevenzione: la dieta diviene così uno strumento fondamentale per la persona. “Niente di nuovo” è il primo pensiero! Va comunque considerato che una dieta per dare i primi benefici necessita di almeno 3 mesi, periodo in cui il corpo si disintossica e si abitua ad un nuovo tipo di alimentazione. Quanti di voi hanno iniziato diete che poi hanno abbandonato o per mancanza di stimoli o perché inconcludenti?! E se vi muniste di pazienza e lo stimolo diventasse il risolvere o, quanto meno, aver sollievo dal mal di testa!? Esistono anche delle erbe naturali che aiutano a contrastare questi sintomi e addirittura alcune sono utilizzate in Cina già da oltre 400 anni. Un’altra pratica che è consigliabile eseguire con costanza è la Meditazione, argomento che verrà maggiormente approfondito nei corsi di approfondimento PNEI.
Sorge così un dubbio… il farmaco è realmente necessario?
Entrambi i docenti prima citati saranno presenti al corso PNEI organizzato dalla FOB – Formazione Osteopatia Brescia che si terrà presso lo EduMed StudioErre in via Piazza D’Armi 2/4 a Brescia nel weekend del 23-24-25 settembre 2016 per dare insegnamenti e aggiornamenti su come l’aspetto psicologico sia estremamente correlato ai sistemi neurovegetativo, endocrino e immunitario, come questi stessi sistemi interagiscono tra loro, come da essi ne derivi dolore e/o patologia e come un osteopata o un terapista possa rompere questi schemi distonici e riportare equilibrio, salute e benessere nella persona.
L’approccio integrato tra mente e corpo che propone la PNEI mostra come la psiche che emerge dal cervello è capace di retroagire su di esso e di agire ed interagire con gli altri grandi sistemi di regolazione, ovvero l’endocrino e l’immunitario, creando una rete complessa di controllo e reazione per il mantenimento dell’omeostasi facendo fronte ai “traumi” provenienti dall’ambiente esterno.
Lo scopo della PNEI è anche studiare come le manipolazioni osteopatiche agiscano sui tessuti di questi sistemi e ne modifichino il rilascio di ormoni, di neurotrasmettitori e di altri mediatori chimici che portano al recupero dello stato di salute.
Visto che nella quasi totalità delle cefalee c’è un’alterazione del flusso sanguineo a livello della testa, il sapere come le manipolazioni possano aiutare a riportare ad una vasomozione più adeguata e quindi al sollievo dal dolore può aiutare noi terapisti alla scelta più opportuna di intervento, superando lo scoglio del possibile scarso effetto del farmaco o dell’abuso di esso e avendo così una maggiore efficacia dei rimedi “made at home” come il ghiaccio tra le gambe o avere una rapporto sessuale per direzionare il flusso del sangue maggiormente a livello dei genitali, a beneficio così della testa. Quindi niente più scusa del mal di testa per “battere la fiacca”…
Matteo Lini D.O.